
Aquileia oltre le mura: il Monastero di Santa Maria, l'eredità dei Ritter de Záhony e il Festival delle Dimore Storiche del Friuli Venezia Giulia
- Ab Travel
- 15 apr
- Tempo di lettura: 7 min
Aggiornamento: 16 apr
Ci sono luoghi dove il tempo non è passato invano. Dove la storia affiora tra le pietre, i filari, le mura. Uno di questi è il sobborgo di Monastero, appena fuori Aquileia, così chiamato perché sin dal IX secolo ospitava un imponente complesso benedettino femminile dedicato a Santa Maria.
Un luogo appartato, indipendente, rivoluzionario per l’epoca, infatti le monache non rispondevano al potente Patriarca di Aquileia, ma direttamente al Papa.
Una scelta che le isolò fisicamente, fuori dalle mura urbane, e spiritualmente, rendendo il monastero un presidio di autonomia e riforma ecclesiastica.
Nel cuore del complesso sorgeva una chiesa con campanile rivolta a ovest e le fondamenta poggiavano su una basilica paleocristiana del V secolo, decorata da raffinati mosaici policromi che oggi si possono ammirare nel Museo Paleocristiano. https://museoarcheologicoaquileia.beniculturali.it/il-museo-paleocristiano/

Ma i secoli sono implacabili. Nel 1782, sotto le riforme dell’imperatore Giuseppe II, il monastero fu soppresso, i chiostri abbattuti, la chiesa sconsacrata e trasformata in cantina, il cosiddetto follador, con un muro centrale costruito con materiali di recupero. I frammenti romani, rinascimentali e medievali vennero inglobati nella nuova architettura, come reliquie mute di una spiritualità ormai silente. Il patrimonio, incamerato dal Fondo di Religione, venne venduto nel 1784 al conte Raimondo della Torre-Hofer e Valsassina e successivamente acquistato e trasformato in azienda agricola guidata dall’eccentrico Antonio Cassis, detto “il Faraone”. Fu nel 1850 che il sito conobbe una rinascita inattesa con l'arrivo una famiglia austro-tedesca che avrebbe lasciato un’impronta duratura: i Ritter de Záhony, originari di Francoforte sul Meno.
Fu Giulio Ettore Ritter, con il genero Theodor de la Tour, raffinato enologo francese, a intuire

la straordinaria vocazione vinicola di queste terre. Le terre argillose, accarezzate dalla bora e dalla brezza marina, si rivelarono perfette per ospitare barbatelle francesi Chardonnay, Sauvignon, Merlot, Cabernet, Pinot , introdotte per la prima volta in Friuli proprio qui, nella Tenuta di Monastero.
Oggi l’azienda agricola, guidata dagli eredi della famiglia, si estende per 130 ettari, di cui 60 dedicati a vigneti DOC.
Qui ogni vite è curata secondo pratiche sostenibili certificate (CEVIQ), che tutelano la biodiversità e il legame profondo con la terra. Guido Federico Ritter, ultimo discendente, ha voluto rendere omaggio alle origini morave della famiglia reintroducendo varietà non autoctone come il Palava, uva dorata dai grappoli generosi, il Rebo varietà dai grappoli blu scuro ed il Carmenere: un gesto che unisce memoria e visione.

Passeggiando nella proprietà capita di scorgere capitelli, colonne, frammenti di storia incastonati nei muri della vecchia casa padronale o nei giardini. Sono le tracce discrete di un passato millenario che continua a vivere tra le mani di chi oggi lavora questa terra con rispetto e passione.
Chi visita la tenuta non degusta soltanto vino: assapora una storia lunga secoli. Si narra che persino l’imperatrice Giulia Augusta, moglie di Ottaviano, facesse arrivare a Roma il vino di Aquileia. Oggi, in ogni calice della Tenuta di Monastero si ritrovano gli echi di quel glorioso passato: la nobiltà agricola dei Ritter de Záhony, la spiritualità benedettina, il cuore profondo del Friuli.
E quando il sole cala sull’orizzonte, tra i filari accarezzati dal vento, sembra ancora di sentire, in lontananza, i canti delle monache benedettine.
La Villa Ritter de Záhony tra le Dimore Storiche del Friuli Venezia Giulia
Oggi la Villa Ritter de Záhony non è solo un’eccellenza enologica, ma anche una dimora

storica viva, autentica, parte di ADSI – Associazione Dimore Storiche Italiane.
Farne parte significa condividere una missione: preservare e valorizzare il patrimonio architettonico e paesaggistico che racconta l’anima più profonda dell’Italia.
Visitare la cantina di Aquileia è un viaggio tra profumi e conoscenza, ma anche un’immersione nella memoria: architetture eleganti, giardini storici, atmosfere d’altri tempi. Ogni bottiglia racconta una storia, ogni pietra ha qualcosa da sussurrare.
Un invito al Festival delle Dimore Storiche del Friuli Venezia Giulia
Dal 25 al 27 aprile 2025, la Villa Ritter de Záhony aprirà le sue porte in occasione del Festival delle Dimore Storiche del Friuli Venezia Giulia. Un'occasione preziosa per visitare residenze private solitamente inaccessibili e partecipare a eventi, concerti, degustazioni e incontri culturali.
Alcune delle dimore protagoniste del Festival:

Casa Asquini, Fagagna
Palazzo Pavona Asquini, Udine
Villa Linda, Pagnacco
Villa Pace, Tapogliano + degustazione vini
Casa Foffani, Trivignano + degustazione vini
Palazzo Orgnani, Udine
La Brunelde, Fagagna
Villa Deciani, Montegnacco
Villa Schubert, Marsure
Villa Garzoni, Udine
Il Follador di Rubini, Merlana
Villa Vita, Strassoldo + degustazione vini
Villa Attems, Lucinico + profumi d’autore
Villa Iachia, Ruda
Villa Ritter de Záhony, Aquileia + degustazione vini
Villa De Fabris, Begliano
Palazzo Scolari, Polcenigo (PN)
Villa De Claricini, Moimacco + degustazione vini
Villa del Torre, Romans + degustazione vini
Villa Lovaria, Pavia di Udine
Palazzo de Gleria, Povolaro
Villa Rubini, Merlana
Villa Stoinoff, Valvasone (PN)
Le Dimore storiche ADSI Vi aspettano per scoprire e celebrare insieme l'arte, le storie, i sapori e la bellezza senza tempo delle dimore friulane.
English version:
"Aquileia Beyond the Walls: the Monastery of Santa Maria, the Legacy of the Ritter de Záhony, and the Historic Homes Festival of Friuli Venezia Giulia"
There are places where time has left a meaningful trace. Where history emerges from the

stones, the vineyard rows, the ancient walls. One such place is the hamlet of Monastero, just outside Aquileia, named for the imposing Benedictine convent dedicated to Saint Mary that stood here as early as the 9th century.
A secluded and independent religious house, revolutionary for its time, where the nuns answered not to the powerful Patriarch of Aquileia, but directly to the Pope.
This bold choice set them apart, both physically, beyond the city walls, and spiritually, making the monastery a stronghold of ecclesiastical autonomy and reform.
At the heart of the complex stood a church with a bell tower facing west. Its foundations rested upon a 5th-century Early Christian basilica, once adorned with exquisite polychrome mosaics — masterpieces that can still be admired today at the Museo Paleocristiano.
But the centuries are relentless. In 1782, under the reforms of Emperor Joseph II, the monastery was suppressed, the cloisters were demolished, the church deconsecrated and turned into a wine cellar, the so-called follador, with a central wall built from salvaged materials.
Roman, Renaissance, and medieval fragments were incorporated into the new structure, like mute relics of a long-silent spirituality.
The estate, absorbed by the Fondo di Religione (Religious Fund), was sold in 1784 to Count Raimondo della Torre-Hofer e Valsassina, and later acquired and transformed into a working farm by the eccentric Antonio Cassis, known as “the Pharaoh.”
Then, in 1850, the site experienced an unexpected rebirth with the arrival of an Austro-German family who would leave a lasting imprint: the Ritter de Záhony, originally from Frankfurt am Main.

It was Giulio Ettore Ritter, together with his son-in-law Theodor de la Tour, a refined French oenologist, who recognized the extraordinary winemaking potential of these lands. The clay-rich soils, caressed by the bora wind and sea breeze, proved ideal for cultivating French rootstocks, Chardonnay, Sauvignon, Merlot, Cabernet, and Pinot, introduced to Friuli for the very first time right here, on the Monastero Estate.
Today, the agricultural estate, still managed by the family’s descendants, stretches across 130 hectares, 60 of which are DOC-designated vineyards. Each vine is nurtured according to certified sustainable practices (CEVIQ), safeguarding biodiversity and honoring the deep connection to the land.
Guido Federico Ritter, the last descendant, paid tribute to the family's Moravian roots by reintroducing non-native grape varieties such as Palava, Rebo, and Carmenere, a gesture that weaves together memory and vision.

While strolling through the estate, one might glimpse capitals, columns, and fragments of history embedded in the old manor’s walls or scattered through the gardens. These are the discreet traces of a millennia-old past that still lives on in the hands of those who work this land today — with respect and passion.
Those who visit the estate don’t simply taste wine: they savor a story that spans centuries.
Legend has it that even Empress Julia Augusta, wife of Emperor Octavian, had Aquileia’s wine brought to Rome.
Today, in every glass poured at the Monastero Estate, one can taste echoes of that glorious past, the agricultural nobility of the Ritter de Záhony, the Benedictine spirituality, and the deep heart of Friuli.
And when the sun sets on the horizon, with the vines gently stirred by the breeze, it’s still possible to hear, faintly in the distance, the songs of the Benedictine nuns.
Villa Ritter de Záhony among the Historic Homes of Friuli Venezia Giulia
Today, Villa Ritter de Záhony is not only a distinguished wine estate — it is a living, authentic historic residence, a proud member of ADSI – the Italian Association of Historic Houses.
To be part of this network means embracing a mission: to preserve and enhance the architectural and landscape heritage that tells the deepest story of Italy.
Visiting the cellar in Aquileia is a journey through aromas and knowledge, but also a plunge into memory: elegant architecture, historic gardens, and the atmosphere of another time. Every bottle tells a story. Every stone has a whisper to share.
An Invitation to the Historic Homes Festival of Friuli Venezia Giulia

From April 25th to 27th, 2025, Villa Ritter de Záhony will open its doors for the Historic Homes Festival of Friuli Venezia Giulia, a rare opportunity to visit private residences that are usually closed to the public and to take part in exclusive events, concerts, wine tastings, and cultural encounters.
Some of the featured residences in the Festival:
Casa Asquini, Fagagna
Palazzo Pavona Asquini, Udine
Villa Linda, Pagnacco
Villa Pace, Tapogliano + wine tasting
Casa Foffani, Trivignano + wine tasting
Palazzo Orgnani, Udine
La Brunelde, Fagagna
Villa Deciani, Montegnacco
Villa Schubert, Marsure
Villa Garzoni, Udine
Il Follador di Rubini, Merlana
Villa Vita, Strassoldo + wine tasting
Villa Attems, Lucinico + artisan perfumes
Villa Iachia, Ruda
Villa Ritter de Záhony, Aquileia + wine tasting
Villa De Fabris, Begliano
Palazzo Scolari, Polcenigo (PN)
Villa De Claricini, Moimacco + wine tasting
Villa del Torre, Romans + wine tasting
Villa Lovaria, Pavia di Udine
Palazzo de Gleria, Povolaro
Villa Rubini, Merlana
Villa Stoinoff, Valvasone (PN)
The ADSI Historic Homes welcome you to discover and celebrate the art, stories, flavors, and timeless beauty of Friuli’s noble residences.
Find out more at festdsfvg.it
Bibliografia: Sito Barone Ritter de Zàhony - Archeocartafvg
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